Un suono nel silenzio,
il richiamo alla preghiera che ci desta dai nostri pensieri.
I colori del mare e della sabbia,
quella sabbia con cui si costruiscono fortezze.
Le donne nascoste dietro le vesti scure.
I nomadi dell’Atlante.
Il silenzio del deserto che ci accompagna alle ultime luci del giorno….
e poi il caos dei suk.
Questo e molto altro è il Marocco.
Casablanca
Voliamo a Casablanca con TAP Portugal e la tratta da Lisbona è su un aeroplanino da 19 posti.
Certo…non è stato il volo intercontinentale che avremmo immaginato ma anche questo fa parte della nostra avventura in Marocco.
Per coprire l’itinerario che ci siamo preposti abbiamo optato per il noleggio di un auto che ritiriamo appena giunti all’aeroporto.
Siamo in pieno periodo di Ramadan quindi per strada e in città vediamo poche persone fino alle nove di sera.
Il giorno successivo lo dedichiamo ad un tour della città, il luogo più rappresentativo ed il primo che visitiamo è la moschea (costo per l’ingresso circa 10Dh a persona).
I pavimenti sono di marmo di Carrara (un piccolo pezzo della nostra amata Italia) e sono l’unico tocco di classicità perché a guardarsi bene intorno c’è un concentrato di tecnologia senza confronti, porte in titanio, soffitti che si spostano automaticamente..insomma la nuova era dell’islam è rappresentata qua.
Al piano sottostante invece vi sono i bagni turchi non più usati ma davvero suggestivi.
A parte la mosche e la Medina con i suoi vicoli stretti e caratteristici non troviamo molto altro da visitare perciò riteniamo che un giorno sia sufficiente.
Dove dormire:
Jm Suites Hotel and Spa
L’albergo è fornito di diverse suites spaziose, arredate con cucina e salottino.
Vi sono due bagni, uno con il wc e uno con la doccia.
Il nostro voto è 6.
Dove mangiare:
Trovare un ristorante durante il Ramadan è un impresa e così alla fine dobbiamo mangiare in albergo dove fortunatamente si può contare su un ricco buffet che offre tajin, lenticchie, pane arabo e altri piatti e dolci tipici.
Purtroppo il prezzo della cena è indipendente dalle qualità e costa 360Dh circa.
Rabat
La città delle cicogne.
Le incontriamo alla necropoli di Chellah, laddove regna il silenzio loro vivono placide e maestose.
Visitiamo le rovine e ci rilassiamo all’ombra dei suoi alberi.
Questo luogo romantico e antico ci affascina così tanto che facciamo fatica ad andarcene.
La guida ci consiglia anche di visitare il mausoleo di Mohammed V e la torre di Hassan.
Ho trovato questi siti interessanti fotograficamente. Sono presenti decine di mezze colonne rimaste in questo stato dalla costruzione mai terminata dell’edificio e non possiamo resistere dallo scattare diverse fotografie e salire sulle colonne più basse per avere un punto di vista differente.
Qua e la è anche possibile osservare i fedeli che si dirigono al mausoleo o alla moschea per pregare sorvegliate da delle guardie a cavallo che imperterrite occupano la loro postazione fino al cambio successivo.
Dove dormire:
Riad Zyo
Un riad tranquillo e modernissimo nel cuore di Rabat.
Le camere sono pulite e arredate con stile.
Unico neo la presenza di alcune formichine a causa della presenza di un piccolo giardino interno.
Voto 7.
Dove mangiare:
Non abbiamo trovato dei posti degni di nota aperti seppur sulle mura esiste qualche posticino dove mangiare del pesce fritto non male.
Fes
La più turistica.
Giriamo per le sue vie intricate fino a raggiungere la zona delle concerie.
E’ possibile visitarle solo entrando in alcuni palazzi e guardando gli uomini lavorare dall’alto dei balconi.
E’ impressionante vedere queste vasche colorate sotto il sole cocente sapendo che vige il rispetto del digiuno (anche dall’acqua).
I colori sono fatti con mimose e curcuma per il giallo, henne per il rosso…e sebbene sembri un luogo vivace è evidente che la vita di questi uomini è estremamente faticosa.
Fes purtroppo è il posto dove ci fermiamo meno tempo a causa del fatto che siamo stati ripetutamente infastiditi da personaggi ambigui in cerca di turisti a cui “spennare” qualche soldo.
Non è stato possibile in alcun modo visitarla con tranquillità e dopo poche ore siamo fuggiti.
Meknes
Meknes merita una visita anche se pullula di turisti alla pari di Fes.
Ci addentriamo nell’intrico delle vie della Medina alla ricerca del nostro riad con l’aiuto del solito personaggio di turno che si propone di accompagnarci.
Visto che c’è davvero molta confusione e che al primo impatto è difficile orientarsi accettiamo il suo aiuto e lo paghiamo per farci da guida.
Anche qui il centro si snoda in un dedalo di vie piene di piccoli negozietti e banchetti sul passaggio, la vera patria del mercanteggiare e trattare, l’anima del Marocco.
Visitiamo anche la città imperiale, i cui vicoli bui sembrano i corridoi di un palazzo e sono pieni di ragazzini che giocano in strada.
La vita in questa parte della città scorre tranquilla e lontana dalla confusione della Medina.
Per contro però in questa zona non passano molti turisti e non passiamo inosservati, inoltre le persone non gradiscono la nostra presenza e ci indicano di uscire, cosa non propriamente facile in quel dedalo di vie.
Dove abbiamo dormito
Riad Atika Mek
Ci sembra la casa della nonna marocchina in quanto è tutto datato, i mobili, i tappeti, le coperte e anche il bagno.
Pulito ma sicuramente da ristrutturare.
Ha comunque un suo fascino perché è una residenza tipica del luogo ed è molto familiare.
I proprietari sono molto gentili, come arriviamo ci offrono del tea ed essendo il riad vuoto a causa del periodo del ramadan ci offrono di occupare una stanza più grande a scelta tra quelle presenti.
Voto 6 per la gentilezza, 5 per gli arredi
Dove mangiare
Troviamo un ristorante a ridosso delle mura della città imperiale chiamato “La collier de la colombe” dove mangiamo un ottimo cous cous royal a circa 200 Dh in due.
I monti dell’Atlante
Li attraversiamo nel nostro viaggio verso il Sud.
Paesaggi montuosi e rocciosi si susseguono. Mille tornanti e poi le praterie dell’Atlante dove liberi vivono i nomadi con i loro accampamenti.
Sono le terre più impervie e rurali del Marocco, suggestive e difficili da vivere.
Le strade che passano di qua sono tortuose e lunghe da percorrere ma i paesaggi che si incontrano sono davvero incredibili.
Merzouga
Merzouga è la porta di ingresso del deserto.
Un’oasi di silenzio, il regno della sabbia e del vento, la dove il caldo è il padrone di casa nell’estate Marocchina.
Inizialmente ci colpisce una lunga distesa di pietre brulle (il deserto nigro) che lascia poi il posto alla sabbia fine (l’Erg Chebbi) fino all’Algeria.
Da qua passava la pista delle carovane e in nei tempi moderni la Parigi-Dakar.
Dopo il frastuono di Fes e Meknes approdare ai piedi delle dune di sabbia di Merzuga è un sogno.
A ridosso delle abitazioni si trova la duna di sabbia più alta del Marocco, l’Erg Chebbi.
Intorno a questa enorme duna lunga chilometri ruotano paesaggi infiniti e storie di uomini che vivono ai confini del mondo.
Il proprietario del nostro riad è molto disponibile e nei giorni successivi ci aiuta ad organizzare l’escursione sulle dune a dorso di dromedario così come il giro di tutto il circondario col fuoristrada.
L’escursione a dorso di dromedario è molto divertente.
Si arriva sul punto più alto della duna per vedere il tramonto e ascoltare il bisbiglio del vento.
Fermarsi ad ascoltare la voce del deserto è una delle esperienze più belle che abbia mai vissuto.
Unico consiglio è munirsi di veli per coprire naso e bocca perchè quando soffia il vento secco del deserto si alza la sabbia finissima e diventa faticoso respirare.
Al contrario di quanto raccontato da altri amici e parenti, i nostri dromedari si sono rivelati animali miti e puliti. Non sono riuscita a sentire alcun odore sgradevole sul loro dorso 🙂
Il giorno successivo abbiamo visitato anche i dintorni accompagnati da una persona del luogo che guidava un fuoristrada.
Siamo stati in un paese dove vivono degli uomini originari del Mali. Sono venuti in questi luoghi per allontanarsi dalla loro patria e ora tra le varie attività giornaliere di una vita molto semplice suonano per i turisti i loro strumenti caratteristici e vendono le loro canzoni. Si chiamano i “desert pigeons”.
Visitiamo anche le antiche miniere di quarzo e i resti degli alloggiamenti della legione straniera.
Questi luoghi mi ricordano gli scenari di “Lawrence d’Arabia” anche se ora è tutto disabitato e nonostante il caldo soffocante sono veramente contenta di averli potuti scoprire.
Non ci crederete ma il nostro giro parte alle 06:00 e finisce alle 11:00 quando il calore comincia a diventare insopportabile.
I pochi giorni trascorsi in questa oasi sono stati rigeneranti e consigliamo a tutti coloro che prevedono un viaggio in Marocco di includere una tappa da queste parti per provare le emozioni offerte dal deserto.
Dove dormire e mangiare
Ksar Merzouga
Il riad dove dormiamo è un paradiso.
Sul retro un portone si apre direttamente sulla duna e al suo interno vi sono camere molto pulite e ben refrigerate.
Considerate che noi arriviamo qua ad Agosto e la temperatura di giorno si aggira intorno ai 50 gradi quindi l’aria condizionata che fortunatamente hanno può essere un optional utilissimo per conciliare il sonno e stare al fresco nelle ore più calde della giornata.
La piscina aiuta a sopportare il caldo secco e rappresenta una valida alternativa per trascorrere le ore del giorno più calde.
Il riad consente anche di mangiare presso di loro. Noi ne approfittiamo per la cena e mangiamo sulle dune a lume di candela, molto romantico.
Unica pecca del posto il fatto che a pranzo si rispetti il digiuno del Ramadan per tutti, ospiti compresi.
Voto: 7,5
Le gole di Dades e del Todra
Sulla strada tra Merzouga e Ourzazate è possibile visitare queste gole spettacolari.
La strada tortuosa è stata scavata nella roccia dal vento e dall’acqua e incontra a tratti oasi rigogliose nelle quali svettano enormi castelli di sabbia circondati da palmeti e alberi di frutta.
Il passaggio da questa strada merita davvero per la semplicità e la suggestione che la caratterizza.
Ourzazate
Ourzazate è una tranquilla cittadina nel sud del Marocco.
Caratterizzata da una medina circondata da alte torri e mura di sabbia è stata scelta proprio per queste sue particolarità come set per molti film e serie televisive (non preoccupatevi i suoi abitanti sapranno sicuramente indicarvi quali se glielo chiedete visto che vanno fieri della loro cittadina).
Consigliamo una breve sosta e una passeggiata tra le sue mura.
Noi l’abbiamo scelta come punto di partenza per visitare questa zona.
Dove abbiamo dormito:
Riad Dar El Nath
Un appartamento con diverse stanze nel centro della kasbah di Ourzazate.
Il proprietario è stato molto ospitale e ci ha offerto frutta e dolcetti al nostro arrivo seppur lui stesse ancora rispettando il digiuno del ramadan.
La stanza era piccina e con un bagno abbastanza vecchiotto.
Punto dolente la presenza di alcuni gatti in casa uno dei quali ha fatto i suoi bisognini nella nostra stanza lasciando un odore spiacevole per tutta la notte.
Nonostante questo imprevisto è un posto che per una notte si può consigliare se si vuole dormire tra le mura della kasbah.
Voto: 6,5
Dome mangiare:
Restaurant Douyria
Questo ristorante ci viene consigliato dai proprietari del riad e devo dire che è una piacevole scoperta.
Si trova proprio ai margini delle mura e si mangia molto bene.
Noi ordiniamo dei piatti tipici: la pastilla au pigeon e un ottimo tajin.
Consigliato se passate da queste parti.
Aït Ben Haddou
Ait Ben Haddou è un set cinematografico a cielo aperto e per la sua particolarità e bellezza è entrato a pieno titolo a far parte del patrimonio dell’Unesco.
La sua kasbah si visita in giornata partendo da Ourzazate.
Passeggiare per le vie sabbiose e i cunicoli, salire le scale delle torri di sabbia e ammirare il deserto tutto intorno è davvero suggestivo.
Il paesaggio intorno è lunare, deserto per chilometri e qualche palma che spunta a tratti.
Sarebbe stato bello anche dormire tra queste mura ma purtroppo non abbiamo trovato nulla.
Suggeriamo a tutti di prevedere una sosta in questo luogo se si visita il sud del Marocco.
Marrakesh
E’ la citta più vivace del Marocco, giorno e notte si susseguono mercati, bancarelle e persone di ogni razza e nazionalità.
Incantatori di serpenti, addestratori di scimmie, pescivendoli, venditori di succhi d’arancia, venditori ambulanti , turisti, poliziotti, guide turistiche e religiosi si susseguono senza sosta nella piazza più famosa e più grande del Marocco, Jemaa el-Fnaa.
Tristemente nota anche per l’attentato che nell’Aprile del 2011 devastò la terrazza del Café Argana, durante il quale molte persone persero la vita, è dall’altro lato simbolo di vita e movimento per il suo continuo mutare durante il giorno e la notte.
Per questa sua caratteristica e autenticità anche questa piazza è patrimonio dell’Unesco e proprio dal terrazzo del Café Argana merita di essere osservata e fotografata.
Anche la madrasa di Ben Youssef, collegio islamico dedicato all’educazione dei giovani alla preghiera è un luogo che merita una visita. Al suo interno i rumori della città non si sentono più e si può godere del silenzio e del fresco tra le sue mura ricoperte da intagli e pitture come nella migliore tradizione araba. Un gioiello di arte moresca da non perdere.
Anche Marrakesh durante il Ramadan cambia il suo volto dal giorno alla notte.
Di giorno le sue piazze e le strade sono popolate prevalentemente dai turisti e gli unici locali aperti sono quelli turistici.
La sera la città cambia volto e sembra tornare a vivere.
La gente si riversa nelle strade per l’ultima preghiera della giornata e per rompere il digiuno della giornata al calare del sole.
Anche le bancarelle si riempiono e la gente fa festa bevendo tea e mangiando dolci, frutta secca e datteri nei vari locali.
Nel centro anche i ristoranti meno turistici aprono ed è possibile trovare qualche posto dove mangiare un buon tajin o del cous cous.
Stanchi dei soliti piatti e non volendo rischiare di finire in qualche ristorante puramente turistico questa volta ci affidiamo a tripadvisor e troviamo un ristorante gestito da un cuoco francese che ha deciso di trasferirsi in Marocco come tanti che incontriamo durante il nostro viaggio.
Infine non si può andare via da Marrakesh senza aver visitato il suk, un dedalo di vie strette e affollate con centinaia di negozietti e bancarelle dove cercheranno di attirarvi per qualche acquisto e mercanteggiare.
Dove dormire:
Riad Dar Beldia
Un bel riad con belle stanze che si affacciano su uno scalone interno illuminato da un tetto vetrato.
Unico punto negativo è dover portare le valigie per due piani attraverso una scala abbastanza stretta.
Pulito e comodo per visitare il centro è un posto che merita davvero.
Voto: 7
Dove abbiamo mangiato:
Un Dejeuner a Marrakech
Cucina francese con inflessioni marocchine. Bello il terrazzo con la vista sui tetti della città e nel quale si può godere del fresco della sera.
Prezzo decisamente europeo.
Se si è stanchi della cucina Marocchina e si passa da queste parti a fine viaggio è comunque un buon indirizzo da segnarsi.
Essaouira
E dopo un lungo viaggio all’interno del Marocco tra sabbie e rocce, tra oasi e città caotiche arriviamo all’Atlantico.
La cittadina di Essaoura si affaccia fiera su questo freddo mare, con la sua gran spiaggia e le case del centro storico tutte blu.
Una meta dove rilassarsi e godere un paio di giorni di sole e buon cibo.
Dove abbiamo dormito:
Dar Ness
Un bellissimo bed and breakfast nel quale rilassarsi.
Camere spaziose e pulite.
La nostra si trova all’ultimo piano e si affaccia su un bel terrazzo dove è possibile rilassarsi ascoltando i rumori del mare e dei gabbiani.
I proprietari sono due francesi trasferiti in Marocco come molti da queste parti.
Voto: 7,5
Dove abbiamo mangiato:
Restaurant La decouverte
Un piccolo ristorantino a condizione familiare con cucina franco marocchina e molte scelte vegetariane nel menù.
I proprietari sono molto ospitali e organizzano gite nei dintorni per chi si ferma per qualche giorno.
Noi chiediamo un’indicazione per acquistare dei prodotti a base di argan e veniamo indirizzati ad una piccola bottega poco distante.
El Jadida
Una piccola cittadina di mare dove spendere una giornata.
La sua rocca si affaccia possente sul mare ed è rilassante fare due passi tra le sue mura.
Un luogo suggestivo che consigliamo di visitare è la cisterna romana. La luce del sole entra dalle feritoie del soffitto e genera dei bellissimi giochi di luce sull’acqua che si accumula sul fondo della cisterna.
Usata dai romani oggi è un sito archeologico che è possibile visitare in pochi minuti.
Dove dormire:
La maison des epices
Un indirizzo consigliato e gestito da due simpatici francesi trasferiti da queste parti.
Non ricordo particolari negativi e la proprietaria è stata molto ospitale.
Curiosità
- Durante il periodo del Ramadan ci è capitato spesso di essere rimproverati ogni qualvolta volessimo mangiare o bere qualcosa negli orari diurni.
Occorre fare molta attenzione e nonostante il rispetto per coloro che professano la loro fede d’altro lato non tutti i Marocchini si sono dimostrati aperti ad accettare anche chi non seguisse i precetti dell’islam e il digiuno da cibo e bevande fino al tramonto del sole.
Nei riad e B&B invece i proprietari sono sempre stati molto ospitali e ci hanno sempre offerto delle bevande e qualcosa da mangiare al nostro arrivo. - Se si prevede una visita nel periodo del Ramadan occorre anche tenere presente che non sempre è facile trovare dei locali aperti.
Molti osservano il periodo di digiuno, alcuni aprono solo la sera e solo i più turistici sono aperti anche per il pranzo.
Occorre pertanto avere molta pazienza e soprattutto a pranzo optare per uno spuntino veloce magari a base di frutta. - Il Ramadan è d’altro canto il periodo in cui il Marocco esprime al massimo la sua spiritualità.
Nonostante sia il paese più vicino alla cultura occidentale dell’Africa è suggestivo sentire il richiamo alla preghiera del muezzin o le persone riempire le moschee in alcuni casi piene di migliaia di persone inginocchiate a pregare.
Inoltre al tramontare del sole tutte le persone si riversano per le strade, nei locali e tra le bancarelle come se il giorno iniziasse in quel momento. - Affittare un auto in Marocco è il modo migliore per visitare il paese e arrivare fino alle zone più remote del deserto.
Tuttavia occorre fare particolare attenzione alle condizioni assicurative in quanto non è difficile lungo il viaggio che la vettura possa subire dei danni. - Il parcheggio presume come per tutto il resto una buona capacità di contrattazione.
Praticamente in tutti i paesi e le città vige la legge del parcheggiatore al quale si paga una quota per controllare che la macchina non venga toccata durante le ore notturne.
Siate sportivi e consideratelo come un costo per il parcheggio da sostenere per evitare danni alla vostra auto. - Frutta e frutta secca (datteri, fichi secchi e albicocche secche) sono il fiore all’occhiello dei mercati marocchini. Non partite senza assaggiarne un pò o portarne a casa come souvenir.